Molto spesso la lama del rasoio a mano libera presenta graffi, tracce di ossidazione, vera e propria ruggine, macchie e vari segni del tempo. Una delle cose peggiori che possa succedere è la persistenza di schiume da barba (soprattutto le schiume in bomboletta) sulla lama. Il rasoio a mano libera in queste condizioni può comunque radere perfettamente, ma certamente avrà perso la sua originale bellezza. Per restituire al vostro rasoio a mano libera l’originale splendore si rende dunque necessario un restauro della lama.
A volte l’operazione può essere frustrante, finanche a portare a conseguenze impensabili, con traumi indelebili: per evitare che questo accada bisogna procedere per gradi e secondo alcuni passi
-Valutazione del “danno”
-Scelta dell’obbiettivo finale
-Preparazione
-Restauro
Questa pianificazione (o una simile, questo non è altro che un canovaccio) vi aiuterà a conseguire il miglior risultato nel minor tempo possibile.
La valutazione del danno deve essere preceduta da una sommaria pulizia del rasoio a mano libera, per rimuovere almeno le tracce di sporco superficiale ove presenti (quasi sempre) e di grasso di varia natura accumulatosi sulla lama. Questo consentirà di identificare nel dettaglio le problematiche e la loro gravità. La ruggine su un rasoio è un problema, ma si può risolvere e rimuovere. L’ossido non è affatto un problema, si pulisce con facilità. i graffi sono una seccatura ma possono andar via con molto lavoro. La ruggine denominata “pitting” è di natura più infida e si presenta sotto la curiosa forma di piccole macchie o puntini molto scuri. In realtà sono dei piccoli forellini nella lama, che difficilmente potranno andare via a meno di un grosso lavoro e anche questo potrebbe non bastare.
Fatta la stima, bisogna decidere a che punto ci si vuole spingere con il restauro del rasoio a mano libera. Bisogna dunque porsi una meta. La scelta del risultato finale dipende sia dallo stato del rasoio, sia dal gusto personale, ad esempio io preferisco lasciare sul rasoio qualche segno della sua età. Mai e poi mai deve accadere che la scelta dipenda dalle nostre capacità!
Qui, purtroppo, bisgna aprire una parentesi. Non tutti sanno restaurare, ma molti fingono di saperlo fare. Risulta essere diffusa la pratica di fotografare i rasoi in posizioni e con luci diverse prima e dopo il restauro per esaltare all’inverosimile il risultato ottenuto. Questo è davvero raccapricciante, perchè sintomatico di una mentalità perdente; se si vuole essere eccelsi bisogna rifuggire questi mezzucci e cercare di produrre risultati, piuttosto che fingerli. Altri ancora passano i rasoi in sabbiatrice..lasciamo stare!
Qualcuno restaura i rasoi a mano libera come meglio può, dichiara di restaurarli a specchio e crede di sapere restaurare alla perfezione.