Non c’è cosa più difficile ed interiormente corrosiva del lasciare chi si ama ancora. Se ci sei passata, puoi darmi conferma che è così. Proprio come Martina che, dopo sei mesi, pensa ancora al suo ex: «Ho chiuso la relazione troppo presto. Sento che tra noi non è ancora finita. Eppure non abbiamo alcun tipo di rapporto. Assurdo vero?».
La guardo e penso a quante donne siano nella sua stessa situazione.
«Non è facile capire quando sia giusto chiudere con l’altro. Forse la strada migliore sta proprio nel sentire su di noi che è arrivato il momento, senza lavorare troppo di mente o agire per ripicca».
Arriva al tavolo il cameriere a prendere l’ordine e gli diciamo che stiamo aspettando un’amica: a questo caffè siamo in tre. Da lì a poco arriva saltellando Sara: non è mai stata così solare come nell’ultimo periodo. Lei e Martina non si conoscono ma hanno un punto importante in comune, anche se ancora non lo sanno.
«Ti sei lasciata anche tu?».
«Esatto».
«Ma hai deciso di rompere?».
«Sì».
«Proprio come me».
Cominciano le chiacchiere al femminile e basta poco alle due per rendersi conto di star vivendo la fine delle loro relazioni in modo diverso, se non opposto. Da un lato Sara è serena e non rimugina sulla sua storia. Dall’altro Martina riconosce di stalkerare ancora il suo ex su Instagram e augurargli ogni giorno che qualcosa gli vada storto.
«Ho serbato rancore, lo so. Vedete, è più forte di me! Mi sento agganciata a quest’uomo, come se i nostri karma fossero ancora interdipendenti. Dal momento che non ho smesso di soffrire, spero che la vita riservi a lui delle sorprese in linea col mio mood».
Ordiamo due caffè, di cui uno alla nutella per Martina e uno normale per me, insieme a un centrifugato allo zenzero per Sara.
«Ho smesso con la caffeina. Sono diventata salutista, ragazze. Ho chiuso con Domenico giusto un mese fa e la mia vita è cambiata… in meglio! I miei amici mi chiedono come sia possibile che stia reagendo così bene. Semplice: il dolore l’ho provato tutto nell’ultimo anno della nostra storia, quando giorno dopo giorno i sentimenti andavano a spegnersi davanti ai miei occhi».
A differenza di Martina che ha troncato col suo ex nonostante lo amasse, Sara ha aspettato che cadesse l’ultima goccia per far traboccare il vaso e andarsene. Il fatto di essere rimasta con Domenico fino alla fine, le ha permesso di liberarsi del suo ricordo e di scrollarsi ogni peso dal cuore. «So che ho fatto il possibile per lui e non ha funzionato, amen! Non ho nulla da rimproverarmi e mi sono legittimata a riprendere in mano la mia vita e conoscere altre persone».
Per dimenticare qualcuno devi aspettare che passi almeno la metà del tempo che siete stati insieme. La postilla non tiene conto però di un fattore importante: il coinvolgimento sentimentale che c’è alla fine della relazione. Se ci lasciamo contro la nostra vera volontà (perché siamo ancora innamorate, perché dentro di noi vorremmo concedere all’altro un’altra possibilità e non ci sentiamo pronte per il distacco), rischiamo di trascinarci la storia dietro e rivivere fantasmi dell’ex. Chiudere una relazione di impulso di solito non porta grandi vantaggi: ci pentiamo, cerchiamo di ritornare sui nostri passi o, se siamo orgogliose come Martina, non ci facciamo vive con lui ma continuiamo comunque a farci condizionare dal suo ricordo.
Chiaramente vedere una donna, che si è lasciata da un mese, così arzilla e in forma come oggi è Sara può destare perplessità e sospetto soprattutto all’inizio. Questo perché abbiamo il bias, o pregiudizio sociale, secondo il quale occorre sempre una sorta di lutto interno dopo la fine di una storia, a prescindere da come ci si separi. Invece ci sono volte in cui chiudiamo una relazione e stiamo subito meglio con noi stesse: ci sembra di ritornare a vivere e respirare pienamente come un tempo. Incredibile! Accade quando abbiamo atteso con fatica che si esaurisse l’ultima briciola di sentimento per andarcene e tagliare il legame. Allora la separazione non fa più male perché diventa una presa di consapevolezza e un atto di libertà.
«Cosa posso fare per sganciarmi dal ricordo di Giacomo?», ci chiede Martina.
«Se senti di non averci messo una pietra sopra, puoi provare a ricercarlo accettando a priori anche la possibilità di ricevere un rifiuto da parte sua».
Quando ci rimproveriamo di non aver fatto abbastanza per salvare una relazione e di essercene andate troppo in fretta e presto, ci auto-puniamo. Meglio, a quel punto, fare l’ultimo tentativo di recupero se la mossa può aiutarci a sentirci a posto con la coscienza del cuore.
Sara abbraccia Martina: «In bocca al lupo».
Ci salutiamo tutte e tre, promettendo di rivederci prima della fine dell’anno e riaggiornarci.
Sulla strada del rientro faccio il punto del nostro caffè ed elaboro la chicca della giornata: meglio aspettare di più e chiudere una relazione quando davvero è finita, piuttosto che prendere decisioni radicali quando siamo ancora innamorate e restare agganciate a ciò che sarebbe potuto essere.
Viva il presente e le sensazioni, non i ricordi e le frustrazioni.